Siamo un partito fragile e incerto perchè fatichiamo a trovare una sintesi delle varie culture politiche e ad assumerne una nostra. Parlare di Cultura politica liberale o popolare al nostro tempo non significa erigere un muro ma piuttosto cercare dei punti di convergenza e creare la propria identità politica. E i punti di convergenza sono Europeismo e Riformismo. Forse sul riformismo esistevano maggiori differenze nel secolo scorso ma oggi, di fronte alle sfide globali che il nostro Paese è chiamato ad affrontare credete che queste differenze siano così rilevanti? Io no. Riformismo significa anche un nuovo modo di fare politica che non è certo quello del Senatore Casini che parte prima dalle macrodefinizioni e non declina mai quelle micro. Riformismo è quello del Presidente Monti che ha avuto il coraggio di scegliere nella società civile nuove leve per una nuova politica.

Quindi non tradiamo questa direzione: non tradiamola perchè oltretutto verremmo risucchiati dal processo disgregativo che ha contagiato entrambe le maggiori forze politiche del Paese. Un giorno uncollega in Parlamento ha detto una frase che mi ha colpito: “dobbiamo prendere i voti della Lega”. Niente di più sbagliato. L’elettore della Lega non ci deve votare nè adesso nè mai. Noi dobbiamo prendere i voti di chi vuole cambiarlo questo Paese con proposte concrete ed efficaci. Noi non dobbiamo corteggiare il peggior Berlusconismo per sedurre gli ex (che poi non saranno tanti) elettori di Berlusconi. Noi dobbiamo candidarci a forza che può governare questo Paese e per farlo dobbiamo avere una nostra cultura politica e una nostra identità. Non dobbiamo accodarci a Renzi, un leader che ha ancora tutto da dimostrare,se lo è realmente. Noi dobbiamo tirare la volata di chi vuole cambiare il Paese rispondendo a una semplice domanda: che cosa è meglio per gli italiani oggi? La politica di nuovo al servizio dei cittadini, la politica di nuovo vero strumento di rappresentanza degli interessi pubblici, la politica capace di avere una visione che parla ai cittadini. Questo è il vero Riformismo. E allora forza con i temi sui quali abbiamo lavorato: lavoro, riforma istituzionale, cultura. Decliniamoli anche localmente avvicinandoci alle persone e alle loro reali aspirazioni. Con ambizione, ma con realismo, candidiamoci a guidarlo questo Paese.