Rispettare le intenzioni dei contribuenti italiani che hanno scelto di destinare il proprio 5 per mille alle associazioni non profit: questo è quanto chiedono le associazioni del terzo settore in un appello che condivido e rilancio.
Nel solo 2012, ben 92 milioni sono andati persi a causa del tetto di 400 milioni posto sulle donazioni riservate alle associazioni non profit; 92 milioni che potevano essere destinati a supportare ricerca, la sanità, l’ambiente e la cultura.
Innalzare per il 2014 il tetto delle donazioni al Terzo settore da 400 a 500 milioni di Euro e stabilizzare lo strumento della donazione attraverso il 5 per mille è dare una risposta concreta non solo al mondo associazionistico, ma anche ai 17 milioni di contribuenti italiani che hanno deciso di supportare un settore di fondamentale importanza, che ancora oggi aspetta un pieno e concreto riconoscimento del prezioso ruolo che svolge nella società e per il quale mi sono sempre battuta in prima persona.

LEGGI LA NOTIZIA ANSA:

Welfare: Terzo Settore, innalzare a 500mln tetto 5 per mille
Appello associazioni, e serve legge che stabilizzi strumento

(ANSA) – ROMA, 22 OTT – 5 per mille: il terzo settore chiede
l’innalzamento del tetto a 500 milioni ed una legge che
stabilizzi questo strumento. Per questo alcune associazioni ed
organizzazioni no profit hanno presentato un appello, dal
momento che, di fatto, con il tetto imposto nell’ultima
assegnazione hanno perso 92 milioni di euro.
Alcune delle principali associazioni e organizzazioni no
profit (ActionAid, Airc – Associazione Italiana Ricerca sul
Cancro, Aism – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Amnesty
International, Amref, Associazione Italiana Celiachia, Cesvi,
Emergency, Fai – Fondo Ambiente Italiano, Fondazione Don
Gnocchi, Fondazione Telethon, Greenpeace, Lega del Filo d’Oro,
Medici senza Frontiere, Save the Children, Terre des Hommes,
Unicef, World Vision, Wwf) pur rilevando che, per il momento,
parrebbe scongiurato il rischio di un ulteriore
ridimensionamento della disponibilità per il 5 per 1000,
ribadiscono l’inadeguatezza del limite a 400 milioni e la
necessità di stabilizzare questo strumento.
I rappresentati del terzo settore, pertanto, chiedono fin da
subito di provvedere ad un innalzamento del tetto massimo ad
almeno 500 milioni di euro per il 2014, in modo da dare una
risposta ai 17 milioni di contribuenti italiani che hanno deciso
di supportare il mondo no profit – e con esso, l’ambiente, la
sanità, l’infanzia, la ricerca scientifica – attraverso la
donazione del proprio 5 per mille. L’attuale limite – osservano
– appare a dir poco inadeguato, se si pensa che, con un tetto a
400 milioni di euro, con l’ultima assegnazione del 5 per mille,
iniziative sociali non profit destinatarie di fatto hanno perso
ben 92 milioni di euro rispetto alle intenzioni dei
contribuenti.
Infine, il terzo settore sottolinea la necessità di formulare
una proposta normativa che regolamenti il 5 per mille in maniera
definitiva. “Di fatto – spiegano le associazioni – essendo
sottoposto annualmente al vaglio dell’Esecutivo per la sua
introduzione all’interno del Decreto Stabilità, al fine di
definire soprattutto il tetto massimo di stanziamenti ad esso
destinati, a distanza di anni dalla sua introduzione, il 5 per
mille rimane tuttora una misura provvisoria e aleatoria”.
(ANSA).