Ieri sono intervenuta alla presentazione dei lavori di restauro della straordinaria facciata del Duomo di Orvieto, avvenuti in soli 4 mesi grazie al lavoro incessante di otto restauratrici che hanno lavorato a oltre 60 metri di altezza. Gli interventi, seguiti direttamente e finanziati dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali sono frutto della sinergia e della cooperazione virtuosa tra Soprintendenza e l’Opera del Duomo, custode del prezioso monumento.

L’intervento ha riguardato la riparazione, eseguita su tutta l’altezza della facciata e  in particolare sul mosaico situato nel timpano centrale di lacune, fessurazioni, distacchi di profondità dei mosaici, e sopratutto la sistemazione di tessere a rischio di caduta, perdita della cosiddetta “cartellina” e della foglia d’oro, depositi superficiali sulle tessere e tracce di adesivi pertinenti a interventi precedenti.

Con questo intervento delicatissimo e che ha richiesto grande competenza il Duomo di Orvieto ha scritto una pagina bellissima, che va celebrato come un giorno di festa, reso tale dal rapporto fra istituzioni e dall’assoluta eccellenza del restauro italiano, che si conferma tra i migliori al mondo. La manutenzione, anche ordinaria, è la prima chiave per la conservazione. Oggi grazie all’aumento di fondi al Mibact che ha invertito una tendenza dopo 14 anni, è possibile. Nel panorama artistico-culturale, e quindi turistico, Orvieto occupa un posto primario per la sua bellezza, per l’eccezionalità del suo Duomo e per un contesto paesaggistico unico.