Invito a leggere l’articolo-intervista pubblicata su “l’Espresso” di oggi a Jean Paul Claverie, ispiratore della Fondazione Louis Vuitton, sul ruolo dell’arte e della bellezza nei giorni nostri, sui quali si affaccia l’incubo della barbarie e delle distruzione delle culture.

Il ruolo delle istituzioni private e dei mecenati, messo spesso in discussione e ostracizzato in diverse forme nel nostro Paese, ha sempre avuto all’estero una forte importanza non solo artistica e culturale, ma anche sociale e di apertura al dialogo per molti artisti e allievi che hanno in istituzioni, Fondazioni e centri culturali la possibilità di riscatto culturale e di interazione con il presente e con il futuro.

In tempi nei quali la contrazione di risorse materiali e immateriali degli Stati e dei Paesi si assottigliano a causa della crisi e del preponderante costo del sistema di welfare, i privati possono avere un ruolo sussidiario e supplementare fondamentale, permettendo a grandi gruppi industriali, aziende e colossi della moda come Luis Vuitton di restituire alla comunità parte del proprio successo e delle proprie disponibilità di capitale in progetti culturali.

In questo modo privati, istituzioni culturali e  mecenati, che in Italia possono ora avvalersi anche dello strumento di Art Bonus, possono davvero contribuire a tenere vivo il dialogo, la possibilità e la libertà d’espressione.

E con essi l’identità, la memoria culturale e la storia di tutti noi.

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