INSIEME AD AMREF PARTE DALL’AFRICA LA LOTTA PER I DIRITTI DELLE DONNE

25 10 2016 | Opinioni e interventi

Oggi sarò a Roma alla Casa delle Donne per partecipare ad un incontro promosso da Amref Health Africa – di cui sono presidente onorario – assieme a Emma Bonino, alla giornalista Alessandra Longo e a Nice Nailantei Leng’ete, 25enne ambasciatrice Amrefin cui discuteremo sull’importanza di attuare nuove strategie per l’emancipazione femminile in Africa e nel mondo.

Per descrivere il tema dell’evento non servono tante parole: basta infatti raccontare la storia di Nice, giovane donna keniota che a 9 anni fugge di casa per salvarsi dalla cruenta pratica della mutilazione genitale femminile. Nice inizia fin da subito a promuovere una campagna di sensibilizzazione sugli effetti psico-fisici che le mutilazioni comportano sulle bambine, arrivando a diventare educatrice di comunità nel suo villaggio. Da lì la sua marcia è continuata fino ad ottenere una borsa di studio “Mandela Washington” che le ha permesso di partecipare ad un evento con il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, oltre che di diventare ambasciatrice globale della lotta per i diritti femminili.

Nice quindi non è solamente un simbolo di ribellione e liberazione da una pratica crudele, ma indica anche e soprattutto un’alternativa, una strada da percorrere che molte donne in Africa non riescono nemmeno a scorgere: fin da giovanissime vedono infatti soffocata ogni prospettiva di crescita sociale ed economica, che pregiudica ogni loro possibilità di emancipazione. Secondo il nuovo rapporto Unicef, infatti, almeno 200 milioni di ragazze e bambine nel mondo hanno subito mutilazioni genitali femminili: di loro, 44 milioni non hanno più di 14 anni. Per combattere questa desolante situazione, Amref dal 2009 è attivo in Kenya, dove opera Nice e dove ogni anno le bambine vittime di mutilazione genitale sono 100.000: una presenza che si concretizza nella promozione dei cosiddetti Riti di Passaggio Alternativi, ovvero progetti di formazione e educazione che sostituiscono le mutilazioni come riti d’ingresso nell’età adulta. Grazie a questo prezioso contributo, le ragazze che sono riuscite a salvarsi dalla mutilazione sono, ad oggi, più di 10.500. Giovani che ora possono scegliere liberamente la loro strada, e che possono contare su ciò che fino a poco tempo fa non avevano: un’alternativa.

 

PER SAPERNE DI PIÙ:

– Guarda il servizio del TG 2 con la mia intervista dal minuto 12.19 al minuto 18.15

 

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