LA MIA ISCRIZIONE AL PD A SOSTEGNO DEL PERCORSO DI RIFORME PER FERMARE IL DILAGANTE POPULISMO

27 02 2017 | In Politica, Opinioni e interventi

Oggi mi iscrivo al Partito Democratico, nella sezione di Milano Centro. Una scelta che compio in un momento difficile per il nostro partito, reduce da una divisione traumatica che si sta consumando in questi giorni.

La situazione del nostro Paese, non ancora uscito da una crisi socio-economica dilagante e a rischio di pericolose derive populiste, ci richiama ad un senso di responsabilità forte: il PD è, e deve rimanere, il più importante baluardo contro la dissoluzione del sistema democratico invocata dall’antipolitica.

L’evidente crisi dei corpi intermedi merita una riflessione seria, ma non esistendo ancora una loro sostituzione dobbiamo rinnovare la loro funzione e il contenuto della loro azione: se i cittadini vivono i partiti come casta, avulsi dalla realtà e lontani dalla vita delle persone, dobbiamo essere capaci di ripensare i meccanismi di rappresentanza e partecipazione, ripartendo dai programmi e dai contenuti, e in particolare, dopo il lavoro, a quelli che mi hanno portato ad entrare in politica: riformismo, laicismo e un atteggiamento verso l’Europa non subalterno ma nemmeno ispirato all’anti europeismo  oltre che ad ambiente, territorio, paesaggio e diritti civili.

Per questo ho deciso, dopo aver da tempo sostenuto in Parlamento l’azione riformista del Governo Renzi e ora dell’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni, di iscrivermi al Partito Democratico, condividendo e riaffermando la necessità di un percorso che non possiamo permetterci di interrompere con un voto anticipato che con l’attuale legge elettorale non solo non garantirebbe la governabilità, ma che bloccherebbe il cammino di molte riforme indispensabili per un miglior funzionamento del nostro Paese e per la tutela di diritti civili fondamentali.

Con questo spirito cercherò anche di dare il mio contributo al Congresso, che deve essere un’occasione non solo di chiarimento interno, ma il segnale di una politica che sappia ascoltare fuori dai propri circuiti, recuperando credibilità e autorevolezza.

 

PER SAPERNE DI PIÙ:

LEGGI LA MIA INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA MILANO”

 

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