UN APPELLO ALLE NUOVE GENERAZIONI: CON LA CULTURA SI COSTRUISCE IL FUTURO

29 09 2017 | Cultura

Da due anni, grazie al forte impulso del Ministro Franceschini, uno dei principali obiettivi dell’azione del MiBACT non è solo la conservazione del patrimonio culturale e paesaggistico ma anche la sua valorizzazione. Il Ministero lavora con impegno anche per migliorare le tecnologie a disposizione utili a mantenere e trasmettere anche alle future generazioni il nostro patrimonio nazionale, in qualunque forma esso si manifesti sia materiale che immateriale. Il nostro compito è anche quello di stimolare lo sviluppo di un turismo diffuso sul territorio, che porti i visitatori non solo agli Uffizi, ma anche in tutti gli altri 400 musei statali, non solo al Colosseo ma in tutti i nostri monumenti, borghi e siti archeologici. In generale, e direi anche finalmente, la cultura è diventata, come ha ben sottolineato Irina Bokova Direttore Generale dell’Unesco, un elemento irrinunciabile delle agende dei Governi internazionali, segno che il suo grande e imprescindibile valore è ormai riconosciuto e condiviso anche a livello globale.

Stiamo lavorando ma abbiamo bisogno anche del sostegno di istituzioni private. Partecipare questa mattina alla cerimonia di apertura del MAMA, il Master in Arts Management and Administration, organizzato dalla SDA Bocconi, mi ha dato l’opportunità di sottolineare ad una platea di studenti il ruolo che chi seguirà questo corso avrà nel futuro della cultura, dell’arte, della tutela della nostra identità culturale e del nostro patrimonio nazionale.

Abbiamo bisogno di giovani sempre più specializzati in questi ambiti, persone di talento che possano diventare responsabili di siti o musei o monumenti, a Roma come a Urbino, capaci di abbinare il concetto di conservazione a quello di promozione e che anche se confluiranno nel settore privato, possano essere uno stimolo a quello pubblico, che potrà così contribuire alla crescita di quello straordinario volano di sviluppo sostenibile che noi chiamiamo “turismo culturale”.