La cultura per resistere, la cultura per ricominciare

3 03 2020

Prima di tutto voglio unirmi all’appello accorato del mondo dello spettacolo già da sempre in difficoltà, in particolare quello della musica classica, certamente adesso colpito gravemente. La Società del Quartetto è una delle più antiche istituzioni musicali italiane e ha da sempre rappresentato per Milano un punto di riferimento per gli amanti della musica classica. Spero, quindi, che questo settore vitale per la crescita culturale di una comunità venga considerato come merita negli aiuti previsti dal Governo. Un virus nuovo è sempre una situazione da prendere con grandissima cautela: non lo si conosce, non se  ne  conosce la contagiosità, la gravità e non esistono nella popolazione anticorpi. Sfidare un virus nuovo non serve ma serve contenerlo perché il tempo è l’unica arma utile per preparare contromisure efficaci. Se non si affronta la situazione o la si sottovaluta si rischia la paralisi sia del sistema sanitario e di servizi essenziali.

Dobbiamo tutti agire secondo un senso di una responsabilità condivisa di fronte ad un emergenza che ha portato la Cina a isolare milioni di persone.

Noi, che pur apparteniamo ad un settore sempre in difficoltà siamo parte di quella rete che rifiuta il panico condividendo la cautela delle istituzioni, aderiamo con preoccupazione per il nostro futuro ma con convinzione alla direttiva che chiude i luoghi di aggregazione comprese le sale da concerto.

Perché la cultura per resistere? Perché in un periodo, che speriamo non sia lunghissimo, nel quale la socialità è limitata, nel quale i ritmi di vita diventano necessariamente più lenti, nel quale forse dopo molto tempo lo spazio dedicato “ad altro” si dilatata lasciando dietro di sé anche una scia di smarrimento, la  cultura può diventare un conforto: un libro e la musica comunque ci trasmettono delle onde positive che aiutano.

Milano è una città forte e vitale. Coraggiosa, coesa e ben amministrata, ce la farà. Risorgerà anche grazie alla cultura come è già avvenuto e noi saremo pronti con i nostri concerti. Adesso nervi saldi, non panico ma certamente coscienza di quello che nel mondo (non solo a Palazzo Chigi) è ritenuta  una seria emergenza.