VENEZIA E IL NUMERO CHIUSO: UNA RIFLESSIONE CHE VA APPROFONDITA

17 02 2017 | Arte, Restauro, Tutela del Paesaggio

Vi invito a leggere l’articolo del “Corriere del Veneto” riguardo all’annoso problema dei flussi turistici all’interno della città di Venezia, oggetto di un fitto dibattito negli ultimi giorni a seguito dell’articolo del Prof. Galli Della Loggia sul “Corriere della Sera”.

Un problema che si ripresenta puntualmente e ciclicamente ad ogni occasione in cui l’affollamento supera la soglia consentita per eventi quali il Carnevale in questi giorni: ogni anno più di 30 milioni di persone si riversano nella città portando ricchezza ma allo stesso tempo gravi problemi a livello di degrado del patrimonio culturale  e socio-economico veneziano.

L’imposizione di un numero chiuso di turisti ammessi a visitare la città di Venezia tout court è un’idea che non viene condivisa con favore da molte parti, ma che non deve essere bocciata a priori. È necessario riflettere con attenzione e prendere la gestione dei flussi in seria considerazione quale possibile soluzione al contenimento di un problema che di anno in anno risulta di sempre più ardua gestione.

Non si tratta ovviamente dell’unica alternativa, e possono essere compiute attività preliminari per evitare una soluzione così drastica. Necessario è agire in primis sulla stagionalità ed incentivare l’afflusso di turisti nei periodi di bassa stagione, tramite l’organizzazione di manifestazioni ed eventi culturali che attirino il pubblico. Decisiva è sicuramente anche un’azione di decongestionamento dei punti più affollati, sia valorizzando altri luoghi della città sia aumentando la ricettività e l’attrattività della Regione Veneto.

Occorre prendere una decisione e dare finalmente una svolta, e sono soddisfatta che il Comune e la Regione abbiano finalmente preso coscienza del problema. Ora serve una soluzione.

 

PER SAPERNE DI PIÙ:

LEGGI L’ARTICOLO DEL “CORRIERE DEL VENETO” CON LE MIE DICHIARAZIONI

LEGGI L’ARTICOLO DEL “CORRIERE DELLA SERA”