VALORIZZARE I CENTRI STORICI, NON SVENDERLI: UN BRUTTO ESEMPIO IN UNA CITTÀ STUPENDA!

7 06 2016 | Arte, Restauro, Tutela del Paesaggio

Invito a leggere la mia lettera pubblicata oggi sul Corriere dell’Umbria in merito alla decisione dell’Amministrazione comunale di Perugia di installare un grande pallone da calcio gonfiabile nella piazza principale di Perugia: i turisti che hanno affollato la città per il lungo ponte del 2 giugno, magari facendo una fotografia all’uscita della bellissima cattedrale di San Lorenzo, avranno come ricordo un enorme pallone gonfiato attaccato alla Fontana Maggiore che cancella la vista e la prospettiva di Corso Vannucci e in parte della scalinata del Palazzo dei Priori. Una decisione che rientra nelle iniziative del Festival del Calcio del quale ho qualche dubbio i perugini sentissero la mancanza!

Ho massima considerazione per la passione calcistica degli italiani e per la buona volontà del Sindaco Romizi di far rivivere un centro storico da molti, troppi anni abbandonato e trascurato con interventi opportuni e attesi da anni ma non posso  trovare comprensibile che la piazza più significativa, più bella, più importante dal punto di vista monumentale di Perugia debba essere invasa da un gigantesco pallone di calcio, soprattutto in un momento di alta affluenza turistica. Come credo che la perenne presenza di bancarelle con prodotti più o meno tipici non sia la strada più condivisibile per far rivivere i centri storici abbandonati dai residenti.

Confondere la valorizzazione con la svendita al miglior offerente del nostro patrimonio d’arte è un errore e il frutto di una visione a corto termine. Le contaminazioni sono sempre interessanti se sono ragionate, persino colte ed è raro ahimè.

Lasciare i turisti col ricordo della bellezza di Perugia è il miglior modo per farli tornare!

Non c’è bisogno di un pallone…

 

LEGGI LA LETTERA AL CORRIERE DELL’UMBRIA

 

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