I PROBLEMI DELL’EUROPA SI RISOLVONO CON PIÙ EUROPA ANCHE PER AMBIENTE E PAESAGGIO

7 02 2017 | Arte, Restauro, Tutela del Paesaggio

Mi ha colpito oggi l’intervista di Carlo Calenda su “La Repubblica”: se noi fossimo un paese “normale”, con una classe dirigente solida, questa intervista sarebbe l’occasione per spostare il dibattito pubblico fuori dai chiacchiericci sulla data della legge elettorale e sulle diatribe interne al PD per concentrarsi sui veri rischi che l’Europa e quindi il nostro Paese stanno correndo.

La possibile vittoria del populismo in Francia, il voto olandese, l’attacco non improbabile dei mercati all’Italia a causa del debito e la perenne crisi dei migranti sono temi intorno ai quali sarebbe necessario un serio, approfondito e concreto dibattito a tutti livelli, sia da quello politico che da parte di chi ha la responsabilità di informare l’opinione pubblica. Invece così non è. Nonostante gli sforzi di un Presidente del Consiglio che senza proclami sta facendo il suo lavoro con competenza, il dibattito pubblico sembra un ventriloquio inutile. Carlo Calenda da una risposta precisa: per risolvere i problemi dell’Europa ci vuole più Europa, per risolvere il problema dell’Italia ci vuole più Europa e qualunque visione esterna opposta a questa sottovaluta i rischi drammatici per il futuro del nostro Paese che un’uscita dell’Europa comporterebbero: una posizione per quanto mi riguarda assolutamente condivisibile, anche per i temi dei quali mi occupo per le mie deleghe – paesaggio territorio e tutela ambientale – più Europa significherebbe finalmente investire in un futuro sostenibile.

E questo riguarda la vita di tutti. Le regole europee sono in questo ambito più chiare, meno farraginose, con referenti a livelli istituzionali che collaborano e non come da noi che si contrastano. In molti paesi europei si è parlato di consumo di suolo concretamente molto prima che da noi, e la difesa dell’ambiente è diventata una priorità alla quale hanno seguito norme, indirizzi e sostegni economici.

L’Italia ha il triste primato del più alto consumo di suolo e del più alto tasso di abusivismo. Ricordiamocene quando suonano le sirene che ci vogliono fuori dall’Europa: se vincessero ne deriverebbe un Paese non solo più povero, ma certamente molto meno vivibile.

 

PER SAPERNE DI PIÙ:

LEGGI L’INTERVISTA DEL MINISTRO CARLO CALENDA SU “LA REPUBBLICA”