ITALIA, BEL SUOL D’AMOR: UN APPELLO AI CITTADINI CHE AMANO IL PAESAGGIO, CHE VOGLIONO UN AMBIENTE MIGLIORE E UN TERRITORIO PIÙ SICURO

1 06 2017 | Arte, Restauro, Tutela del Paesaggio

Ogni giorno si consumano in edificazioni e cementificazioni – quasi sempre irreversibili – 35 ettari di suolo nazionale. Dunque ogni secondo spariscono, soffocati dal cemento, 4 metri quadrati di suolo.

Un consumo oramai parossistico e paradossale, malgrado il rallentamento degli ultimi anni. Infatti tra il 2013 e il 2015 le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 250 chilometri quadrati di territorio. In questo quadro, grande allarme deve allora suscitare il rischio che la legge sul consumo di suolo, attualmente in discussione in Parlamento, non veda la luce per la prematura fine della legislatura. Dopo anni di incessante e testardo lavoro da parte di un ampio fronte di associazioni, legislatori e cittadini, il 2017 avrebbe potuto infatti vedere finalmente la sua approvazione. Una legge impropriamente definita “consumo di suolo zero”, perché tale obiettivo purtroppo è solo un auspicio e un temporalmente lontano obiettivo, ma che comunque contiene in sé alcuni vaccini e contromisure rispetto a quella nevrosi a consumare il proprio suolo e dunque a cannibalizzarsi che in Italia è chiamata da molti cittadini “scempio del paesaggio, della natura e della civiltà italiana” e da pochi altri impropriamente e furbescamente “sviluppo”.

Eppure, perfino questo obiettivo così poco stringente rischia di non essere centrato. Per l’ennesima volta. Perché se si dovesse di nuovo andare ad elezioni anticipate ­questa volta a settembre o ottobre ­vuol dire che rispetto alla nostra civica ostinazione avranno avuto partita vinta le sorde e spesso inconfessabili – ma solide più del cemento – ostilità di chi in questi anni ha protratto la discussione il più possibile, ha poi provato ad affossare la legge nel passaggio da un ramo all’altro del Parlamento ed infine ha provato ad annacquarne misure e commi per diluirla fino allo snaturamento. Se però mancherà improvvisamente il tempo per approvare la legge­ e con essa rischiano anche altri provvedimenti di civiltà come per esempio il fine vita ­allora in Italia si continuerà a usare il suolo tradendone l’anima e mettendo in pericolo anche la vita di chi vi abita. Solo infatti colmando il ritardo storico accumulato dal nostro Paese in questo settore ­in Germania i primi provvedimenti sul consumo di suolo risalgono agli anni ’80, in Gran Bretagna siamo addirittura oltre ­sarà possibile impedire che nei prossimi anni ­come evidenzia l’ultimo Rapporto Ispra ­continui la dissipazione del nostro suolo in manufatti ed edifici che rischiano nelle città metropolitane di causare effetti di innalzamento della temperatura e nel resto del paese di danneggiare la capacità produttiva agricola nazionale.

Faccio un appello ai miei concittadini elettori: fatevi sentire.

Fate sentire la vostra voce, chiedendo un atto d’amore per l’Italia e per i futuri italiani, chiedendo a gran voce l’approvazione della legge sul consumo di suolo. Imponete che la politica abbia quello sguardo lungo sul futuro che deve andare oltre le contingenze politiche, necessario se vogliamo che il nostro Paese abbia un futuro sostenibile.

Basta provvedimenti monchi o addirittura dannosi, al posto di ciò che sarebbe possibile e necessario per la vita delle nostre comunità e dei nostri cittadini.