Questa mattina a Roma, presso il Ministero dei Beni Culturali, è stato firmato il Piano paesaggistico territoriale della Regione Puglia.

Un piano a lungo atteso e il primo in Italia, nonostante la norma del Codice dei Beni culturali sui piani paesaggistici regionali risalga ormai al 2004, ma un piano particolarmente importante perché grazie a questo passo la Puglia diventa un esempio di tutela e di salvaguardia, avendo a disposizione uno strumento fondamentale che aiuterà a rendere più veloce il percorso autorizzativo e a snellire gli atti amministrativi.

Come ha giustamente sottolineato il Presidente della Regione Nichi Vendola, la Puglia diventa “terra d’avanguardia” che “nell’Italia del fango, degli eventi meteorologici estremi, della vulnerabilità di un territorio che è ferito mille volte prova a voltare pagina e dare un buon esempio a tutti.”

Un piano fortemente voluto anche dalla VicePresidente e Assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia, Angela Barbanente, che ha saputo sintetizzare efficacemente la valenza culturale e politica del piano paesaggistico: “sta nella capacità di far penetrare nella comunità regionale l’idea che il territorio non è soltanto il suolo o la società insediata, ma il patrimonio costruito nel lungo periodo, un valore aggiunto collettivo che troppo spesso è stato distrutto in nome di un indefinito e troppo spesso illusorio sviluppo economico di breve periodo.”