Un fatturato di 16,7 miliardi di euro, 34.120 reati accertati, 28.132 persone denunciate, 8.286 sequestri.

Numeri che sintetizzano in breve il ventesimo rapporto di Legambiente sulle Ecomafie. Una raccolta di dati e di evidenze fondamentali per la comprensione di fenomeni criminali particolarmente insidiosi, che pongono in pericolo essenziali beni collettivi. L’analisi individua quali terreni privilegiati dei tentativi di espansione delle ecomafie, la gestione illegale del ciclo dei rifiuti, l’abusivismo edilizio nonché i traffici illeciti nella filiera agroalimentare e nel commercio di animali, ma anche il patrimonio culturale.

Per quanto riguarda la sola tutela del nostro patrimonio artistico, nel corso del 2012 le forze dell’ordine hanno accertato 1.026 furti di opere d’arte (891 a opera dei carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale), quasi tre al giorno, con 1.245 persone indagate e 48 arrestate; e ancora 17.338 oggetti trafugati e ben 93.253 reperti paleontologici e archeologici recuperati, per un totale di oltre 267 milioni di euro.

Dati che devono accendere la luce su un fenomeno sempre più diffuso e in crescita, per contrastare il quale serve un inasprimento delle pene per chi commette questo tipo di reati, che danneggiano non solo l’ambiente e il nostro paesaggio ma minano la sicurezza e l’immagine del nostro Paese nel mondo. E’ giunta l’ora, come sottolinea il Sottosegretario alle infrastrutture D’Angelis, di introdurre i delitti ambientali nel nostro codice penale con l’approvazione del disegno di legge licenziato dal governo Prodi nel 2007 e ripresentato in questa legislatura dal presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci.

Ma per fermare e arginare questo fenomeno alla sua origine è anche e quanto mai necessario, come ha sottolineato il Presidente Napolitano, non solo un’attenta attività di vigilanza e di coordinamento a livello istituzionale, ma anche un cambiamento di impostazione culturale, con la necessità di far crescere, a partire dai nostri ragazzi e dai nostri giovani, la cultura del rispetto dell’ambiente.