Questa mattina migliaia di persone sono scese di nuovo in piazza a Terni per difendere i diritti e partecipare alla manifestazione dei  lavoratori dell’Acciai Speciali Terni contro la direttiva europea che impone alla proprietà delle acciaierie di vendere in tempi brevissimi una parte del ciclo produttivo per le norme antitrust.

La speranza è che arrivi un forte messaggio al governo italiano e all’Europa, che non può non tenere conto e non ascoltare l’appello di tutti i cittadini, dei lavoratori e delle istituzioni locali per la difesa del diritto ad un futuro certo e dignitoso per i lavoratori di Terni e dell’Umbria, che con il depotenziamento dell’AST rischia di perdere un importante polo occupazionale e un pezzo rilevante del tessuto produttivo, con forti ripercussioni sull’intero apparato manifatturiero.

Il governo deve mobilitare ogni sua risorsa affinché per Terni si trovino le soluzioni più efficaci: il lavoro, la crescita e l’occupazione devono essere il nostro primo pensiero per poter costruire una prospettiva di ripresa non solo per i nostri giovani e per le nostre aziende ma per il futuro del nostro Paese.