Roma, 13 luglio – Dal 25 febbraio a oggi molti di noi si sono chiesti, anche con una seria preoccupazione, che cosa fosse diventato Scelta Civica. Un partitino schiacciato tra due poli litigiosi, un movimento scomposto di appassionati neofiti, un piccolo campo di battaglia di ambizioni contrapposte. Ci siamo persino chiesti se aveva ancora senso parlare dell’esperienza Scelta Civica. Certo sono stati fatti molti errori e certamente il primo, a mio parere, è stato quello di continuare a proporci come futuri alleati di Pdl per alcuni di noi e di Pd o Renziani per altri.

Popolari per alcuni, Liberali per altri.

 

In questa corsa al posizionamento futuro abbiamo perso di vista il vero obbiettivo che è e deve essere solo quello di costruire la nostra identità.

La mia esperienza al Governo sta rafforzando in me una convinzione: che se non passerà nel Paese il tema di fondo della nostra proposta politica, senza presunzione, questo sarà un Paese perduto.

 Al Ministero mi sono resa conto che l’Italia dei partiti tradizionali non avrà mai la forza di rompere con il passato, di proporre un paese competitivo e solidale nello stesso tempo, di non usare la Pubblica Amministrazione come ammortizzatore sociale creando un sistema pubblico fermo e inefficiente.

Ogni giorno che passo al MiBAC è pervaso dalla frustrazione di essere in un sistema che non può, né potrà mai, funzionare a causa della complessità normativa, dell’uso delle risorse umane e della mancanza di visione, se non quella di uno Stato che ha abdicato alla propria funzione.

 Solo noi di Scelta Civica possiamo a livello centrale, sui territori e al Governo, assumere con competenza un ruolo realmente riformista, ma per farlo dobbiamo avere infinitamente più coraggio, abbandonare i tatticismi da visione corta, avere uno sguardo lungo, dare speranza e soprattutto dare sostanza a questa speranza.

Dall’incontro di oggi deve partire uno scatto di orgoglio, di coraggio, di rabbia.

Abbiamo tutto per arrivare al prossimo appuntamento elettorale con un’identità nostra, ma smettiamola di cercare sotterranei complici.

Intorno a noi ci sono solo rovine e non dobbiamo, in una drammatica situazione come quella che il Paese sta vivendo, copiare la partitura delle altre forze politiche.

 

Che la nostra sia, oggi e domani, la Scelta Civica di un Paese che combatte.