L’approvazione del Decreto del Fare è un passaggio importante per snellire le procedure burocratiche che stanno rallentando la possibilità di ripresa per il nostro Paese.
Ritengo necessario però esprimere la mia preoccupazione riguardo alle procedure per le autorizzazioni paesaggistiche e ai regolamenti di ristrutturazione edilizia, che rischiano di facilitare delle opere dannose per il paesaggio e per l’ambiente dei nostri comuni, già ampiamente danneggiati dal ricorso troppo frequente a interventi invasivi.
In particolare, la modifica della definizione di ristrutturazione edilizia mette a rischio il profilo paesaggistico dei nostri centri storici e le modifiche introdotte all’art.146 del Codice dei beni culturali ad opera dell’art.39 del “D.L. Fare” contengono qualche aspetto critico, inserendosi in un solco normativo volto al progressivo svuotamento delle competenze e delle prerogative delle Soprintendenze la cui attivita è fondamentale per la tutela del patrimonio nazionale.