Ogni tanto ci capita di leggere un po’ sgomenti dalle cronache di danneggiamenti di opere d’arte – prese a martellate o imbrattate o semplicemente sopraffatte da un uso improprio – e di beni culturali, ad opera di squilibrati, vandali, o turisti maleducati. Una questione seria, che però viene affrontata e narrata molto spesso con troppa indulgenza, come se gli autori andassero in qualche modo scusati perché solo affetti da “ignoranza” oppure da una forma particolarmente virulenta della sindrome di Stendhal. È ora invece che la cultura civica del nostro paese faccia anche su questo un passo avanti verso la modernità. Bene, benissimo ha ha fatto il professor Settis a lanciare in questo senso la proposta di istituire il reato di danneggiamento di bene culturale. Una fattispecie che ad oggi manca, anche per le ragioni di arretratezza culturale accennate, e che per questo rende la tutela del nostro immenso e inestimabile patrimonio storico-artistico ancora più complicata. Come se non bastassero già le difficoltà a reperire le risorse necessarie. Il professor Settis, autorevole accademico e autore di molti saggi e prese di posizione sul nostro patrimonio lancia questa proposta, segnalando come essa sia fattibile a patto che esista una volontà politica. Da parte mia non posso che consentire, e garantire tutto il mio impegno politico e di governo in questo senso. L’Italia merita di fare un passo avanti nella sua sensibilità civica, anche in questo campo, che per noi è più nevralgico che per altri paesi.
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