Pochi giorni fa è uscito un grande appello di tanti registi e intellettuali da tutto il mondo per il Piccolo Teatro di Milano una delle grandi realtà culturali del nostro Paese. Lo condivido come condivido la preoccupazione di Sergio Escobar che difende con passione la qualità del lavoro del “suo” Teatro messo a rischio da un’ingarbuglio normativo assolutamente folle.
Non solo il Piccolo di Milano purtroppo è tra le vittime di questa paradossale situazione ma tante importanti e necessarie istituzioni culturali che sono finite in una lista il cui scopo avrebbe dovuto essere quello di meglio controllare chi riceve finanziamenti pubblici ma che invece le equipara ad un ufficio dell’anagrafe imponendo quindi dei vincoli nell’azione di questi enti assolutamente inaccettabili.
L’impegno del Ministro Bray è stato ribadito con forza recentemente a Milano per trovare una soluzione che non può ne deve essere una semplice compensazione. Rimane il problema di fondo: una legge per lo spettacolo che manca e che nessun governo dura abbastanza tempo per fare.
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