Tutti sappiamo quanto il Mezzogiorno sia ricchissimo dal punto di vista culturale, ma poche volte ci soffermiamo su quanto si potrebbe fare per valorizzare al meglio un patrimonio inestimabile: secondo i dati Federculture presentati oggi al convegno “Cultura e Mezzogiorno, una nuova strategia per il Paese”, sono 145 i siti culturali statali tra musei, monumenti e aree archeologiche, pari al 34,3% del patrimonio nazionale; cifra che sale a 256 se si aggiungono i 111 siti siciliani (non di competenza MiBACT), il 48% del totale italiano.
Tra i beni culturali del Meridione 15 sono parte della lista del Patrimonio dell’Umanità, il 30% dei 49 siti Unesco italiani, 11.543 i beni immobili (archeologici e architettonici) vincolati e oltre 3.500 le biblioteche pubbliche.
A questa grande ricchezza però non corrisponde un’altrettanto ampia fruizione di questo patrimonio: i siti culturali statali del Sud nel 2012 hanno attratto 7,4 milioni di visitatori, lo stesso numero di visitatori di 15 anni fa, quando non esistevano gli strumenti di promozione (internet su tutti) che esistono oggi.
Un dato molto significativo, se si pensa che in media a livello nazionale i visitatori dei siti culturali statali sono cresciuti del 30% negli ultimi anni e che nello stesso periodo i muse i e le aree archeologiche del Centro Italia hanno incrementato il proprio pubblico del 36%
La crisi attuale e il momento storico di estrema difficoltà per il Paese, e per il Mezzogiorno in particolare, devono diventare un imperativo per la trasformazione e il cambiamento della vocazione produttiva di molte realtà del meridione, che possiedono già al proprio interno le risorse e i talenti per far nascere un percorso di rinascita, di sviluppo e di crescita.
Una sfida da raccogliere subito. Una sfida che il MiBAC e il Governo, e la presenza all’incontro di Bari del Presidente Napolitano e del Ministro Bray lo dimostrano, insieme agli enti locali e ai soggetti attivi sul territorio sono pronti a raccogliere e rilanciare.
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