Sono ore drammatiche per la Sardegna, soprattutto per le popolazioni colpite e per le famiglie delle vittime, a cui desidero trasmettere la mia piena vicinanza e solidarietà.

È indispensabile l’invio di aiuti immediati e l’attivazione dello stato di emergenza, ma forse ancora più indispensabile e improrogabile è  la messa in sicurezza del nostro territorio e del nostro paesaggio, devastato dal consumo di suolo, da una cementificazione che procede a ritmi insostenibili e dal fortissimo rischio idrogeologico che, a livello nazionale, riguarda otto comuni su dieci.

Un efficiente piano di messa in sicurezza del territorio consentirebbe non solo di evitare le vere e proprie catastrofi a cui assistiamo impotenti da molti anni, ma anche di portare un consistente risparmio in termini di risorse e, soprattutto, un consistente miglioramento verso la tutela delle nostre città e dei nostri cittadini.

Ogni anno per riparare i danni causati da una mancata prevenzione del consumo di suolo viene spesa una cifra di gran lunga maggiore a quanto sarebbe necessario per la prevenzione e per la messa in sicurezza delle aree a rischio: il nostro impegno dev’essere concentrato e finalizzato verso un’azione forte e immediata e verso una nuova politica per il territorio e per il Paese. Verso un futuro in cui queste tragedie non accadano più.