Raccolgo e rilancio l’appello lanciato dalle associazioni non profit sulle pagine dei quotidiani nazionali per la riduzione dei fondi che con il 5 per mille i cittadini hanno destinato al Terzo Settore e che vengono trattenuti dallo Stato attraverso il tetto di spesa: a parte la discutibile decisione di non rispettare le scelte dei contribuenti, questo taglio di risorse al non profit rientra in una paradossale mancanza di visione. Infatti in tutti i paesi europei, visto l’assottigliarsi delle risorse pubbliche, si è favorito lo sviluppo del terzo settore che, va ricordato, in Italia significa oltre 250 mila enti e oltre 5 milioni di volontari.

Né Renzi né nessun’altro, parlando di scenari futuri per un Paese moderno, ha sottolineato la necessità di dare un ruolo più forte al non profit: la mia convinzione, dopo vent’anni di attività in questo settore, è che questa mancanza di visione sia grave e penalizzante per molti settori strategici: non solo per la cultura ma anche per l’assistenza e la sanità.

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