Perché l’Umbria, regione il cui paesaggio è delicato ed è un forte elemento identitario, è sempre sotto assedio di progetti dal punto di vista paesaggistico invasivi?
È la domanda che mi sono posta e che rivolgo a tutti voi a seguito del progetto di realizzazione di due centrali eoliche di 18 pale eoliche di 150 metri di altezza sul Monte Peglia, nei pressi di Orvieto.
Un progetto bocciato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria che, acquisito il parere negativo della Soprintendenza paesaggistica, ha espresso parere di non procedibilità, sia per non conformità alla normativa paesaggistica vigente – l’area è sottoposta a tutela paesaggistica e ricade in area naturale protetta dal PTCP provinciale e del Piano Urbanistico Territoriale, inoltre per il P.R.G. dei Comuni di San Venanzo e Parrano la zona è sottoposta a vari tipi di tutela – sia per non compatibilità in quanto, essendo gli impianti da collocarsi sul crinale del Monte Peglia “ la loro realizzazione comporterebbe la sostanziale modifica dei valori paesaggistici e panoramici dell’intera area” e che “ l’effetto visivo e prospettico è tale che l’intero assetto dei luoghi risulta pesantemente trasformato da compromettere la valenza storico-culturale di un territorio ricco di piccoli borghi e centri storici diffusi.”
La posizione della Soprintendenza e della Direzione Regionale è molto netta nel sostenere il proprio parere negativo sia nel merito della conformità alla norma vigente che della totale incompatibilità dell’intervento con i luoghi prescelti, per i quali vi sarebbe un gravissimo danno sia ambientale e paesaggistico a livello locale ( disboscamenti, aperture di strade e piazzole per il passaggio di mezzi pesanti e per la cantierizzazione) che a livello areale in quanto l’intervento, per le sue dimensioni e per la sua collocazione sulla cima di una collina, sarebbe visibile anche sino a 50 km di distanza.
Un parere netto e circostanziato completamente ignorato dalla Provincia di Terni, che ha chiuso la Conferenza dei Servizi del 17 gennaio 2013 con un parere favorevole di procedibilità dell’istanza.
Nel febbraio 2013 la Direzione Regionale ha contestato il verbale della Conferenza dei Servizi, inviando la contestazione al Responsabile del procedimento della Provincia di Terni, e al Presidente della Regione Umbria, all’Avvocatura distrettuale dello Stato, e alla Regione Umbria servizio VIA e VAS.
Ora attendiamo gli sviluppi della vicenda, sperando che non diventi l’ennesimo esempio della “tela di Penelope” dei piani paesaggistici degli Enti Locali.

LEGGI L’ARTICOLO DI GIAN ANTONIO STELLA SUL CORRIERE DELLA SERA

LEGGI IL MIO INTERVENTO SU “LA NAZIONE PERUGIA”