Questa mattina ho partecipato all’ Assemblea generale dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, riunita a Cerveteri nel giorno della celebrazione dei10 anni di iscrizione a Patrimonio Mondiale dell’Umanità per le Necropoli di Cerveteri e Tarquinia; dieci anni fa, infatti, la Necropoli della Banditaccia veniva annoverata, insieme alla Necropoli di Tarquinia, nella lista dei siti patrimonio mondiale dell’umanità, ricorrenza che verrà celebrata nel pomeriggio in un incontro pubblico.

Una giornata che sicuramente costituisce un’occasione importante non solo per ricordare l’enorme valore di questi siti, testimoniato dall’inserimento nel World Heritage UNESCO, ma anche e soprattutto per riflettere sull’enorme potenzialità di un patrimonio ancora da sfruttare appieno; Cerveteri rappresenta il maggior esempio di architettura funeraria della cultura etrusca ed uno dei più importanti siti archeologici del Mediterraneo.

Se si considera l’estensione di 11 ettari con oltre 2000 tombe aperte al pubblico e l’intero pianoro di 150 ettari disseminato di vestigia, si ha subito la dimensione del valore storico, culturale e documentario di questi reperti e di questo sito, che proietta immediatamente l’immaginazione su quello che la civiltà etrusca rappresentava e sull’enorme eredità trasmessa fino ai giorni nostri, un’eredità che abbiamo il dovere di tutelare e salvaguardare, ma soprattutto di valorizzare.

Nel corso degli anni, e soprattutto dal 2004 in poi, gli accessi alla necropoli e al Museo hanno  avuto dati altalenanti, ma ultimamente i visitatori stanno salendo stabilmente e mi auguro continueranno a crescere, grazie anche al potenziamento della ricettività – realizzato grazie a un investimento pubblico di 2,5 milioni di euro sulla Necropoli della Banditaccia -, all’utilizzo di cataloghi e di visite audio-guidate e multimediali e grazie a iniziative quali la mostra “Gli Etruschi e il Mediterraneo: la città di Cerveteri”, ora ospitata (e lo sarà fino al 20 luglio) al Palazzo delle Esposizioni e al Museo Nazionale Cerite di Cerveteri, dove è esposta la celebre “Kylix” di Eufronio, Museo che a breve accoglierà anche il “Cratere” dello stesso autore.

PER SAPERNE DI PIÚ

LA MOSTRA “GLI ETRUSCHI E IL MEDITERRANEO: LA CITTÁ DI CERVETERI”