È partito il restauro che vedrà la Piramide Cestia di Roma tornare a splendere ancora prima del previsto: la conferma è arrivata dal ministro Dario Franceschini, durante il sopralluogo di ieri al cantiere del monumento effettuato insieme all’imprenditore e mecenate giapponese Yuzo Yagi, che ha finanziato il restauro donando 2 milioni di euro. Proprio i lavori di restauro, la cui conferma era arrivata nel 2012 con la stipula dell’accordo tra Soprintendenza e Yagi, sono iniziati a marzo del 2013, e da lì in poi il cantiere si è sviluppato a ritmi velocissimi, con il primo lotto terminato con 5 mesi di anticipo e con il secondo lotto che dovrebbe concludersi in anticipo di 3 mesi. Un esempio non solo di rapidità nei tempi di programmazione, attuazione ed esecuzione – di cui lo stesso Yagi si è detto stupito – ma soprattutto un invito e un auspicio alla collaborazione positiva e fattiva per il reperimento di risorse per finanziare il restauro e la tutela dei nostri beni culturali, che oltre all’apporto di fondi pubblici passa sicuramente e necessariamente dal contributo e dall’apporto di mecenati, investitori privati e imprese, associazioni e fondi comunitari. Una strada che ho indicato non più tardi di ieri per l’Arsenale di Verona, dove grazie ai benefici derivanti dal decreto Artbonus e ai fondi europei ritengo sia possibile trovare le risorse necessarie a finanziare il progetto di rilancio di uno dei simboli della città, a patto che la vocazione culturale sia prioritaria rispetto alle altre destinazioni d’uso, in modo da poter intercettare i capitali indispensabili per riavviare il progetto bloccato dallo scorso mese di marzo.
PER SAPERNE DI PIÙ
Leggi l’articolo de “la Stampa” sul restauro di Piramide.
Leggi l’articolo de “il Corriere di Verona” sul mio intervento per l’Arsenale di Verona.
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