Con l’approvazione del Senato ieri sera (159 voti favorevoli e 90 voti contrari) è diventato legge il decreto cultura e turismo, meglio conosciuto come Artbonus. Un provvedimento che, come ha sottolineato il Ministro Franceschini durante la discussione in aula, abbatte due barriere che per troppo tempo hanno monopolizzato il dibattito italiano in materia di beni culturali: quella del rapporto tra pubblico e privato e quella della separazione tra la tutela e la valorizzazione. Invito a leggere l’ampio speciale dedicato oggi da “il Sole 24 Ore”, con l’approfondimento dei singoli temi, accompagnati da un’analisi di efficacia e realizzabilità dei provvedimenti, che riusciranno a esplicitare la loro efficacia e importanza se e solo se si sarà capaci di non fermarsi all’approvazione del testo, ma se si cercherà il più possibile di tradurre e applicare proficuamente i contenuti e le valenze del decreto a tutti i livelli. In tale senso sottoscrivo pienamente l’analisi di Patrizia Asproni, Presidente Confcultura, sulla necessità di non perdere il valore del decreto nelle difficoltà attuative di un provvedimento che, se sarà in grado di superare gli ostacoli non solo tecnico-procedurali ma anche ideologici e concettuali, potrà davvero costituire una rivoluzione per la gestione e la valorizzazione dei nostri beni culturali.

PER SAPERNE DI PIÙ:

– LEGGI L’ARTICOLO DEL “SOLE 24 ORE” SULL’APPROVAZIONE DEL DECRETO ARTBONUS

– LEGGI L’OPINIONE DI PATRIZIA ASPRONI