Nei giorni scorsi sono stata in Provincia di Treviso per una visita all’Abbazia di Follina, un tesoro architettonico del dodicesimo secolo che necessita di un percorso importante di restauro per restituirne la bellezza originaria.

Serve subito un piano per il recupero architettonico del bene, seguito immediatamente da un piano di valorizzazione che permetta poi all’abbazia di rimanere in vita, senza tradire la propria vocazione originaria. Magari valorizzandone lo straordinario paesaggio, rara bellezza e  la sua vocazione di luogo di meditazione, può diventare una meta straordinaria proprio all’interno di un circuito religioso dedicato.

Rimane però il consueto problema del reperimento dei fondi, per i quali il Ministero difficilmente potrà intervenire direttamente. esistono però altre possibilità, che possono essere percorse: la prima – assai concreta – viene dai fondi europei; la seconda risiede nei fondi legati al turismo o al decreto Art Bonus, che permette ai mecenati di poter intervenire concretamente e con un importante credito d’imposta sui nostri beni culturali.

Ora serve, con la collaborazione delle forze del territorio, un progetto articolato che possa essere esaminato dal Ministero. Con il concorso e le idee di tutti questo bene può essere restaurato, valorizzato e reso veramente pubblico.

PER SAPERNE DI PIÚ

LEGGI L’ARTICOLO DELLA TRIBUNA DI TREVISO

LEGGI L’ARTICOLO DEL CORRIERE DEL VENETO