Ieri al Museo di Palazzo Venezia ho partecipato all’inaugurazione della mostra “Alla ricerca dei suoni perduti”, una mostra di strumenti musicali d’epoca visitabile da oggi fino al 1 marzo.

Si tratta della preziosa collezione privata di Fernanda Giulini, imprenditrice lombarda, che per la prima volta approda a Roma presentando una settantina di pezzi fra clavicembali, spinette, fortepiani, arpe, salteri, mandolini e chitarre oltre al famoso clavicembalo “Ottoboni” dipinto da Luca Giordano nella seconda metà del secolo XVII.

La particolarità è costituita dal fatto che tutti gli strumenti, per quanto storici (la gran parte risale al XVIII secolo) sono accordati e suonabili, tanto che domenica prossima, la prima del mese, sarà possibile entrare gratuitamente al Museo di Palazzo Venezia per ascoltare gli allievi del Conservatorio di Roma che offriranno un concerto suonando proprio quegli strumenti. Il percorso è inoltre arricchito da video e audio di esecuzioni di quegli stessi strumenti, offrendo così la possibilità al pubblico di entrare in contatto auditivo con timbri e vibrazioni che altrimenti andrebbero perduti.

Un’occasione irripetibile per riscoprire la nostra eccezionale cultura musicale, troppo spesso trascurata e dimenticata. E uno stimolo a visitare un altro gioiello di Roma, il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di piazza Santa Croce in Gerusalemme, che ha recentemente riaperto i battenti dopo oltre due anni di chiusura.

 

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