Invito a leggere la mia intervista sul “Corriere della Sera” di oggi su Scelta Civica e sulla mia scelta di lasciare il partito per aderire come indipendente al Gruppo Parlamentare del PD alla Camera.

Una scelta dettata dalla volontà di proseguire quel percorso di riforme che era il motivo fondante del progetto di Mario Monti. Tale impegno non è infatti più possibile nel gruppo che ancora  si denomina “Scelta Civica”, ma che di esso conserva solo il nome ma non la forza né il progetto. Dopo un anno di tentativi di non far naufragare l’idea per la quale siamo entrati in politica, ho dovuto con dispiacere prendere atto che il primo “congresso” di SC sarebbe stato – per volontà del candidato segretario e di alcuni colleghi, che hanno dimostrato chiusura al  dialogo tentato fino a pochi giorni prima, a partire dalla nostra proposta di un Presidente condiviso e di una segreteria condivisa – la celebrazione di un ennesimo partitino personale, di cui nessuno né tantomeno l’Italia sente alcun bisogno.

Un partito che oltre tutto guarda a destra anche nel linguaggio e si schiera in posizione antagonista verso il Governo, del quale per altro il neosegretario fa parte. Una posizione che il sen. Monti non aveva quando ci chiamò ad entrare in politica. Una posizione che non è mai stata mia – basta leggere il mio libro “Cammino Controcorrente” (Mondadori) uscito a settembre, per capire come tutta la mia storia sia altro e sia sempre stato altro.

Proprio con l’abbandono del Sen. Monti di 1 anno e mezzo fa è mancato il riferimento fondamentale, il perno  di quel partito. Questa è una responsabilità di Mario Monti, che porta con sé insieme alla riconoscenza di molti italiani per ciò che ha fatto per il nostro Paese ridandogli credibilità internazionale nei drammatici ultimi mesi del 2011. La mancanza di questo riferimento ha innestato un processo di abbandono da parte dei nostri elettori.

Ho dunque deciso di andare dove oggi si sta costruendo una proposta riformista per il Paese con fatica e anche con dialettica spesso dura, senza quindi sottovalutare le preoccupazioni, ma vedendo  in questo cantiere la possibilità di proseguire un impegno per la cultura e la valorizzazione e tutela del nostro patrimonio storico-artistico a cui – malgrado i miei tentativi per due anni di seguito – Scelta Civica non ha mai dedicato nessuno sforzo e nessuna considerazione.

 

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