Il Codice dei Beni Culturali e del paesaggio dal 2004 è il quadro normativo di riferimento che affida al Ministero dei Beni Culturali la tutela del paesaggio e anche gli ambiti di intervento.

La possibilità di un maxi emendamento che rimuova le prescrizioni elaborate dopo un lungo e approfondito confronto con le istituzioni toscane non può che suscitare molte preoccupazioni. Infatti, proprio grazie al lavoro di questi mesi, si era arrivati a definire una sostanziale convergenza sull’obbiettivo di salvaguardare il paesaggio senza inibire completamente le richieste di alcune categorie produttive e degli enti locali. Anche sulla semplificazione di alcune procedure il percorso fatto ha dato risultati positivi e incoraggianti.

Sarebbe veramente un peccato e un segnale negativo al Paese se il Piano Paesaggistico Toscano fosse approvato unilateralmente dalla Regione e fossimo costretti a considerare la possibilità di un ricorso. Stiamo lavorando proprio in questo momento al Ministero ad un percorso di semplificazione per gli interventi di lieve entità e senza impatto sul paesaggio, quindi il Ministero ha accolto con molta celerità l’indicazione del Governo a semplificare normative spesso farraginose e con la recente riforma ha messo molta attenzione alla valorizzazione del patrimonio nazionale.

Questo nuovo corso, al quale siamo tutti impegnati, non deve però eludere il compito di tutela previsto dalla Costituzione e che lo Stato deve garantire attraverso l’attività del Ministero.

 

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LEGGI LA MIA INTERVISTA A IL “CORRIERE FIORENTINO”