Questa mattina ho partecipato al convegno promosso a Roma da ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane) dal titolo ‘Beni culturali: oneri o risorse? L’impatto economico del patrimonio storico-architettonico sull’economia del Paese’.

È di fondamentale importanza un progetto a medio-lungo termine che includa anche la valorizzazione di beni culturali vincolati in mano privata, che rappresenterebbe un’occasione unica di sviluppo e di turismo anche al di fuori dai circuiti più conosciuti.

Per farlo è fondamentale l’avvio di un confronto con Il Ministero dell’Economia e delle Finanze affinché vengano affrontate tutte quelle tematiche relative sia alla revisione del catasto che alla normativa fiscale, per la quale è necessaria la revisione di un sistema che rende ormai impossibile il mantenimento e la cura di beni privati che sono una parte importante del patrimonio culturale italiano.

Solo lo sforzo di pubblico, privato e anche l’inclusione del terzo settore può permettere al nostro Paese di cambiare davvero verso e rendere i nostri beni culturali idonei a sostenere la sempre crescente domanda di turismo, proveniente soprattutto dall’estero.

Peraltro questo Governo, sia con l’Artbonus che con la riforma del MIBACT, ha aperto la strada ad una visione dei beni culturali che accanto alla tutela comprenda la valorizzazione: una strada tutta da scrivere dopo troppi anni di disattenzione, ma che ormai non può  e non potrà più essere abbandonata.

 

LA FOTOGALLERY DELL’INCONTRO

DSC04168_9727

DSC04161_9720

DSC04208_9767