Considerati nell’antichità tra le meraviglie del mondo, i fari che costellano le coste italiane potrebbero passare dall’attuale stato di abbandono e degrado in cui spesso si trovano ad una nuova destinazione turistica o residenze per fini religiosi o spirituali.

La trasformazione sarà resa possibile dal progetto Valore Paese, promosso dall’Agenzia del Demanio per la concessione ad investitori privati di 11 fari per la loro valorizzazione.

L’operazione coinvolge alcuni dei più begli avamposti tra terra e mare delle Regioni del Centro-Sud, dalla Toscana alla Puglia, dalla Campania alla Sicilia, fino al faro di San Domino alle Isole Tremiti (Foggia). A questi si aggiungono 4 fari messi a disposizione dal ministero della Difesa: due sull’Isola del Giglio, Punta del Fenaio e Capel Rosso, uno alle Isole Formiche (Grosseto) e quello di Capo Rizzuto (Crotone).

Lo strumento utilizzato per la valorizzazione sarà la concessione fino a 50 anni a operatori che possano sviluppare un progetto turistico dal potenziale economico per tutto il territorio, in una logica di partenariato pubblico-privato. Da oggi parte quindi la prima fase di consultazione pubblica di due mesi per mettere a punto i bandi di gara da pubblicare in autunno e da concludere a inizio 2016.

Un passo avanti importante per la valorizzazione dei nostri beni pubblici, scongiurando al contempo il rischio di crolli e abbandono di strutture che possono rivestire per collocazione e storia mete interessanti per turisti e visitatori.

 

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