Un modo proficuo di unire ricerca scientifica e tecnologia a beni culturali e archeologia, portando casi concreti e aprendo un dialogo internazionale volto a individuare le best practice del settore: è questo il valore principale del workshop sulla collaborazione scientifica bilaterale italo-egiziana apertosi lo scorso lunedi 15 giugno al Museo Egizio di Torino, che ha visto confrontarsi i ricercatori italiani ed egiziani per consolidare una collaborazione che leghi ricerca scientifica e conservazione,  fruizione e valorizzazione del patrimonio.

L’evento ha visto la partecipazione di alcune tra le maggiori autorità scientifiche e istituzionali operanti in Italia ed Egitto nell’ambito dei Beni culturali e monumentali, per proseguire poi in varie location cittadine con una serie di confronti diretti tra ricercatori su aree tematiche quali energie rinnovabili, ambiente, agro-alimentare, salute e medicina, nanotecnologie, information e communication technology.

Una dimostrazione di come, soprattutto in questo campo, vada privilegiata e sempre cercata l’integrazione e l’interazione fra competenze diverse, affinché ricerca scientifica, tutela e valorizzazione del patrimonio possano convergere verso i medesimi obiettivi e intercettare con successo anche l’interesse e l’attenzione di investitori privati, proprio seguendo l’esempio del Museo Egizio di Torino.

 

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