In preparazione della Conferenza Onu di Parigi sui cambiamenti climatici del prossimo novembre, si è tenuta ieri una importante tappa preparatoria: “Gli Stati Generali sui cambiamenti climatici e la difesa del territorio”, dove ho portato il contributo del Mibact. Un contributo convinto e ed anche personale, perché da sempre ritengo indissolubilmente legate le attività umane sul territorio con i cambiamenti in tutta l’ecosfera. Una visione sana e sostenibile del territorio è infatti precondizione per un ambiente capace di esistere in equilibrio. La mattina è stata dedicata alla presentazione dell’attività svolta dai vari ministeri, mentre il pomeriggio è stato dedicato alla presentazione dell’attività dei cosiddetti “stakeholders”, cioè i soggetti privati che parteciperanno alla Conferenza di Parigi. “L’estrema fragilità del nostro patrimonio culturale, vista anche la sua importanza e centralità mondiale – ho sottolineato nel mio intervento – è giustamente entrata tra i temi della ‘strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici’, facendo così della strategia italiana l’unica tra quelle adottate in Europa ad aver incluso questo settore”.

È la prima volta che un governo promuove un incontro di questo tipo, ascoltando le opinioni del mondo economico e associativo su temi così importanti ma trasversali. Ed è la prima volta che un governo presenta le sue iniziative in merito ad una platea così vasta. Un impegno testimoniato anche dalla presenza e dall’intervento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, così come da quello del ministro francese Ségolène Royal e da altri 3 ministri italiani. “Il tempo è una variabile decisiva. Lavoriamo con impegno affinché nei prossimi sei mesi questo tema si trasformi in una priorità politica” ha detto Renzi. Mi sembra un giusto impegno e un buon segno per il futuro, affinché il mondo rimanga intatto e in equilibrio per le generazioni future.

 

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