Invito a leggere la mia intervista al “Corriere della Sera” di oggi sulle implicazioni del ddl Madia recentemente approvato dal Parlamento.
Pur condividendo l’intento di semplificare il rapporto tra PA e cittadini che ha ispirato il decreto Madia, lo strumento del silenzio assenso introdotto è inopportuno e anche inefficace: occorre, come il Ministero stava già facendo e continuerà a fare nei prossimi mesi, potenziare le Sovrintendenze, dotandole di risorse e strumenti, tracciare delle linee guida per il paesaggio  e promuovere come prescrive il Codice dei beni Culturali piani paesaggistici regionali sull’esempio della Toscana e della Puglia.
Affiancando all’importante azione di valorizzazione portata avanti dal Ministro Franceschini una sistematica e fondamentale azione di tutela del paesaggio e dei beni culturali, elementi fondamentali della nostra identità e dell’azione del Ministero.

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