Come Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e Parlamentare milanese mi farò personalmente portavoce e mi impegno a riportare all’attenzione del Ministro e della Direzione Generale competente le istanze e le preoccupazioni di tutte quelle realtà musicali che si sono viste privare dei contributi statali o che hanno subito una consistente riduzione degli stessi in conseguenza dei provvedimenti  relativi ai finanziamenti per l’anno in corso e per il prossimo, assunti dalla Commissione Musica in base a valutazioni assolutamente incompatibili con obbiettivi giudizi sulla qualità musicale.

Il caso sollevato oggi dall’Orchestra Verdi di Milano, una della più importanti orchestre del nostro Paese che non più tardi del marzo scorso era stata riconosciuta tra le Ico (Istituzione Concertistica Internazionale) e che ora è stata declassata a “complesso strumentale”, è solo un caso esemplare tra i molti che riguardano decine di importanti realtà e istituzioni musicali in tutto il territorio italiano.

Mi auguro che l’errore compiuto nel penalizzare realtà storiche e fondanti dell’identità musicali del nostro Paese possa essere sanato, e che si possa ricostruire con criteri oggettivi di merito e di valutazione della gestione e della qualità artistica dei programmi una graduatoria chiara e trasparente per l’assegnazione dei contributi statali.

Questo sarebbe un serio voltare pagina dopo anni di disattenzione verso un settore tanto importante per la cultura italiana.