Un grido di allarme è stato lanciato ieri in occasione della presentazione all’ISTAT della terza edizione del ‘Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile’ (Bes 2015), rilevando quello che il rapporto definisce “progressi insufficienti”. Pur infatti registrandosi un rallentamento nel consumo di suolo da parte del settore edilizio – e una concomitante certa rivitalizzazione del settore agricolo – sono “emerse altre minacce, legate proprio  all’evoluzione dell’agricoltura, dall’accelerazione delle dinamiche di abbandono delle colture nelle aree interne all’espansione delle monocolture industrializzate, che sollecitano una nuova politica forestale e misure specifiche per la tutela dei paesaggi rurali”. Un altro effetto della crisi è poi la “sopravvivenza dell’abusivismo edilizio, in proporzioni senza riscontro nelle altre economie avanzate”. Nel 2014, continua il Bes, “ogni 100 costruzioni autorizzate, ne sono state realizzate 17,6 abusive in tutta Italia, e più di 40 nel Mezzogiorno. La spesa dei comuni per la gestione del patrimonio culturale è di 10,1 euro pro-capite a livello nazionale nel 2013, nel Mezzogiorno scende a 4,3″. La crisi accentua poi un dato prettamente italiano, e cioè i livelli inadeguati di investimento nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale: l’Italia spende lo 0,3% del Pil, contro lo 0,8% della Francia e lo 0,5% della media Ue”. Un degrado che si rispecchi anche nella percezione pubblica del paesaggio: continua a crescere la quota delle persone che esprimono un giudizio fortemente negativo sul paesaggio del luogo di vita (da 18,3% del 2012 a 20,1% del 2014). Tutti dati che rafforzano il mio impegno in favore della proposta di legge sul consumo di suolo zero –  lungamente attesa per la sua valenza culturale oltre che giuridica – che attende l’approvazione da parte dell’Aula della Camera dei Deputati, auspicabilmente  entro il mese di gennaio, per poi passare al Senato. Un impegno che estendo a tutti i cittadini, soprattutto nel creare nel paese un sostegno pubblico a tale percorso .

 

 

PER SAPERNE DI PIÙ:

RAPPORTO BES 2015: IL BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA