Cari Lettori,

l’attività del mio blog riprende con un sincero augurio per un buon 2016 a tutti, un anno in cui ci attendono vere sfide sia per la cultura che per i diritti civili.

Il 2015 si è chiuso con importanti novità sul fronte dei beni culturali, con lo stanziamento di grosse risorse per il mantenimento del nostro patrimonio che hanno fatto segnare una decisa e forse definitiva inversione di tendenza negli investimenti in cultura, in continuo calo nei precedenti 20 anni: proprio in questi giorni il Ministro Franceschini ha approvato il programma triennale degli investimenti nel patrimonio, che prevede lo stanziamento di 300 milioni per 241 interventi in tutta Italia, che sommati ai 360 milioni di euro già stanziati per le cinque regioni del Sud Italia, serviranno a finanziare progetti di restauro e manutenzione, a rafforzare i sistemi e le misure di sicurezza dei musei italiani e a cofinanziare i progetti che si avvarranno dell’Art Bonus: in particolare, 50 milioni saranno destinati ai sistemi di allarme e videosorveglianza dei luoghi della cultura nazionali e 45 milioni al cofinanziamento dei progetti che si avvalgono del credito d’imposta del 65% previsto dall’Art Bonus. Tra gli interventi diretti più rilevanti, 13 milioni di euro saranno destinati al restauro della Domus Aurea a Roma, 6 milioni a Venezia e 12 milioni alla Lombardia, di cui 4 milioni per il Palazzo del Senato di Milano, un milione per il restauro e la manutenzione della Pinacoteca di Brera, un milione e mezzo di euro per il Museo del Cenacolo Vinciano.

Fondi importanti che si affiancano agli importanti stanziamenti previsti dalla legge di stabilità, che prevede per la cultura lo stanziamento di 150 milioni nel 2016, 170 milioni nel 2017 e 165 milioni di euro dal 2018; i fondi per archivi, biblioteche, cinema e audiovisivo, oltre alla Card Giovani e all’assunzione di 500 nuove figure professionali tra archeologi, storici dell’arte, architetti e archivisti rafforzeranno il lavoro delle nostre Soprintendenze. Completa il quadro la riforma radicale del Ministero, che ha toccato in particolare i grandi musei con la nomina di 20 nuovi direttori, e l’Art Bonus, confermato al 65%, una vera rivoluzione nel campo delle risorse private a favore del patrimonio pubblico: si può dire che il 2015 è stato  l’anno della svolta e della centralità nell’azione di governo del ruolo della cultura e che il 2016 sarà un anno determinante per cominciare a raccogliere i primi risultati di queste scelte.

Rimangono però molti fronti aperti soprattutto per la tutela del nostro paesaggio, ambito questo che ricopre la maggior parte del mio impegno, anche in virtù della delega conferitami dal Ministro Franceschini. Oltre ai piani paesaggistici regionali, il lavoro ormai a pieno regime dell’Osservatorio Nazionale del Paesaggio e ora degli Osservatori Regionali, il costante e per me prezioso confronto con le associazioni di tutela che ringrazio, è in arrivo in Parlamento la legge sul Consumo di Suolo, che discuteremo nelle prossime settimane e che ci vede impegnati per ottenere il massimo risultato per la tutela del patrimonio paesaggistico.

Il turismo è sicuramente una delle chiavi per ridare al nostro Paese un nuovo slancio e sviluppo, soprattutto nelle Regioni meno industrializzate ma sicuramente ricche di tesori e bellezze culturali, artistiche e paesaggistiche. Lo sforzo del nostro Ministero è stato e sarà rivolto a favorire la nascita e lo sviluppo di nuovi itinerari turistici in grado di attrarre nuovi visitatori, ampliando e inserendo nei percorsi di turismo culturale destinazioni meno note ma non meno rilevanti.

Ciò contribuirà a sviluppare un nuovo modello di turismo e a decongestionare i centri storici delle città maggiormente soggette al fenomeno del turismo di massa, che rischia di compromettere il fragile equilibrio di centri storici non attrezzati a recepire flussi di persone in costante aumento, soprattutto in concomitanza di eventi straordinari come il Giubileo 2016 o Expo 2015 lo scorso anno.

Infine, coerentemente con il mio impegno al momento delle elezioni, il tema dei Diritti Civili, per i quali mi sono sempre battuta anche precedentemente alla mia entrata in politica. L’augurio è che nelle prossime settimane il tema dei diritti delle  coppie di fatto trovi – senza ritocchi sostanziali al testo attuale – un riferimento normativo e che nei prossimi mesi si discuta in Parlamento il tema del testamento biologico, anche a seguito della costituzione dell’Intergruppo Parlamentare nello scorso mese di settembre, di cui faccio parte.

Quello di cui abbiamo necessità e a cui cercheremo di arrivare è una proposta di legge in cui le volontà espresse da ogni singola persona trovino pieno riconoscimento e rispetto giuridico. Credo che come Parlamentari abbiamo il dovere di garantire ai nostri cittadini la possibilità di scegliere e decidere della propria vita, indipendentemente dall’appartenenza a un partito politico o da valutazioni legate al consenso elettorale.

Anche per questi temi ci sarà tutto il mio impegno.
Vi ringrazio ancora per la vostra costante vicinanza e mi scuso se non posso in molti casi rispondere a tutti!

Un cordiale saluto,
Ilaria Borletti