Una notizia che ha destato reazioni contrastanti, quella avanzata dall’Ente Parco delle Cinque Terre in Liguria, che dall’estate 2016 introdurrà il numero chiuso con un tetto di visite giornaliero per Monterosso, Corniglia, Vernazza, Manarola e Riomaggiore: oltre all’obbligo di prenotazione delle visite attraverso una Card, verranno installati dei contapassi sui sentieri per monitorare le presenze e l’impatto sul territorio, considerando anche le condizioni meteo delle piste. Il Parco ha messo inoltre a punto un’APP per smartphone che funge da semaforo atto a segnalare la presenza si superaffollamenti nei piccoli borghi.

Una soluzione che a prima vista può apparire drastica e dannosa per il turismo e l’immagine delle Cinque Terre, ma si tratta di una misura resa necessaria dall’eccessivo sovraffollamento, oltre 2,5 milioni di turisti ogni anno, che caratterizza i piccoli borghi liguri, inadatti a recepire un numero così elevato di persone contemporaneamente.

Un caso e una fattispecie non molto diversa da molte altre realtà e situazioni di cui spesso ho parlato anche su questo blog: Firenze, Roma, Pompei e su tutte Venezia, per cui si parla di numero chiuso dagli anni ’80 e per cui io stessa l’estate scorsa lanciai l’idea di un ticket per i visitatori mordi-e-fuggi. 

Il problema della gestione dei flussi turistici è un problema complesso, che ovviamente va analizzato e affrontato con cognizione di causa, distinguendo caso per caso, ma sul quale è importante avviare un dialogo costante e proficuo con il territorio e con i soggetti interessati. Tenendo presente che l’introduzione di ticket e numero chiuso sono soluzioni estreme a fianco delle quali deve essere avviata, e il MIBACT ha già strutturato un importante percorso su questo tema, una valorizzazione dei luoghi e degli itinerari turistici alternativi ai luoghi più affollati, contribuendo a decongestionare i centri storici e i luoghi con maggiore afflusso turistico a favore di luoghi di cultura e di turismo altrettanto validi e straordinari ma meno conosciuti da turisti e visitatori di tutto il mondo.

 

PER SAPERNE DI PIÙ:

LEGGI L’ARTICOLO DE “LA REPUBBLICA”