Sono molto felice di inaugurare questa mostra importante, anzi straordinaria che apre un canale di conoscenza di uno dei maggiori maestri della storia dell’arte come è Botticelli.
Botticelli, durante la sua vita fu conosciuto per i suoi “devotional works” e sotto the patronage of the Medicis Family per i meravigliosi ritratti e i lavori mitologici.
Fu poi dimenticato fino al XIX secolo quando grazie anche a Dante Gabriele Rossetti (figlio di un emigrato italiano) che da Botticelli trasse ispirazione.
Tutto questa straordinaria produzione è nota ed è stata studiata nel XX secolo a più riprese da storici dell’arte di tutto il mondo.
Quello che questa mostra suggerisce è un approccio assolutamente innovativo e con una prospettiva globale: l’influenza di Botticelli sulla creatività di altri artisti, anche di discipline diverse come il designer e fino ai nostri giorni. Colori, stile, disegno sono gli elementi ispiratori di un fiume creativo straordinario come quello dei Preraffaelliti presenti nella seconda parte di questa mostra, fino a Magritte o Burne-Jones o Andy Warhol.
Concludo con un accenno alla terza sezione della mostra che da “Global” riporta la lettura del Maestro a “Local” con “Botticelli in his own time” aprendo di nuovo la strada ad una comprensione dell’artista che può essere metodo di tutta l’arte italiana, così legata al proprio contesto territoriale.
Ancora una volta il Victoria and Albert Museum, insieme alla Gemaldegalerie di Berlino, si dimostra uno straordinario centro per promuovere la conoscenza dell’arte e delle sue diramazioni.

PER SAPERNE DI PIÙ:
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