La Pinacoteca di Brera, uno dei simboli del nostro patrimonio culturale, ha svelato il suo nuovo volto voluto dal neo-direttore manager James Bradburne, il quale si proponeva di trasformare il museo in un luogo di emozione attraverso suggestioni e nuovi capolavori esposti.

A giudicare dai primi risultati il tentativo pare pienamente riuscito: le tre sale rinnovate dal Direttore si presentano ora colorate di rosso, accattivanti agli occhi del visitatore e in armonioso contrasto con i colori delle splendide pitture. Inoltre, sono state introdotte delle didascalie bilingui (finalmente!) che riportano versi per bambini e slanci letterari prodotti da conosciuti scrittori ed esperti di arte. Iniziative semplici ma importanti per promuovere il patrimonio di una Pinacoteca ricchissima ma non abbastanza visitata.

Il passaggio più suggestivo è però, a mio avviso, il dialogo fra “Lo sposalizio della Vergine” di Raffaello e lo stesso soggetto realizzato dal suo maestro Perugino, opere che si incontrano per la prima volta dopo che proprio quest’ultima era stata sottratta all’Italia durante le campagne napoleoniche. Una scelta colta, che aiuta ad approfondire la storia dell’arte e che mostra una direzione spesso adottata dai grandi musei.

Credo fortemente che le innovazioni proposte da James Bradburne contribuiranno a rendere sempre più accessibili e conosciute le opere della Pinacoteca di Brera, uno dei musei più importanti per il nostro Paese.
Una direzione che rispecchia l’azione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, volta a favorire la fruibilità dei beni culturali  e un senso di appartenenza al patrimonio collettivo la cui conoscenza non può che contribuire a migliorare la società.

 

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