Invito a leggere la mia intervista su “La Nuova Venezia” in merito alla decisione di Europa Nostra di indicare Venezia e la sua laguna come il sito più a rischio in Europa. Un tema questo che mi sta particolarmente a cuore e su cui in passato ho avanzato diverse proposte.

L’urgenza con cui dobbiamo affrontare il problema della conservazione di uno dei maggiori esempi del nostro patrimonio culturale ha portato infatti il presidente di Europa Nostra, un grande artista come Placido Domingo, a lanciare un accorato appello a tutte le istituzioni responsabili, affinché si mobilitino al più presto per avviare azioni concrete a tutela del delicato equilibrio che la vita della laguna veneta richiede.

Un’istanza che condivido e rilancio, in quanto la città deve cominciare a immaginare il suo futuro di qui a sessant’anni, perché c’è un’evidente assenza di una visione senza la quale Venezia rischia danni permanenti.

Giudico molto positiva anche la richiesta avanzata all’Unesco di inserire Venezia e la sua Laguna tra i patrimoni dell’umanità a rischio, portando così il tema della città veneta sotto gli occhi del mondo intero: come ho più volte detto, “Il mondo ama Venezia e vuole contribuire a salvarla”, fatto dimostrato dall’attività incessante dei comitati internazionali e delle organizzazioni di tutela.

I costanti flussi turistici, il transito delle grandi navi, l’erosione dei fondali, l’innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici, l’inquinamento e la pesca industriale stanno mettendo in ginocchio un luogo unico come Venezia, la cui estrema delicatezza non sembra essere del tutto compresa. In particolare, mi auguro che la decisione della giunta Brugnaro di abolire il Parco della Laguna e i vincoli urbanistici ad esso collegati sia stata presa per meglio controllare la tutela della zona e non per facilitare le speculazioni nell’area. In caso contrario, si tratterebbe di una sconfortante dimostrazione di miopia che troverebbe in profondo disaccordo chiunque abbia a cuore la città.

Per difendere Venezia dobbiamo agire in fretta e con decisione. Il tempo sta per scadere, e in gioco c’è una parte della nostra storia e della nostra identità. Non possiamo lasciare che gli interessi di pochi compromettano per sempre un sito che rappresenta un patrimonio unico dell’intera umanità.

PER SAPERNE DI PIÙ:

Leggi la mia intervista su “La Nuova Venezia”