Oggi sono stata ad Arezzo per partecipare al convegno intitolato “Art Bonus – Uno strumento innovativo per aziende e territori”, promosso dai Comuni di Cortona e di Lucignano, dalla Camera di Commercio di Arezzo e dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Arezzo per discutere sull’importante iniziativa dell’incentivo fiscale Art Bonus.A oltre un anno dalla sua entrata in vigore, si può dire che questo strumento promosso dal nostro Ministero si sia rivelato un successo nel sostenere la manutenzione del patrimonio culturale pubblico e delle attività culturali: 2300 mecenati hanno infatti già sostenuto 500 interventi, per un totale di 70 milioni di euro; concedendo un credito d’imposta del 65% a chi effettua donazioni, l’Art Bonus ha attirato finanziamenti da banche e fondazioni bancarie, imprese, ma anche privati che hanno deciso di investire nelle ricchezze artistiche del nostro Paese. Tra i tanti esempi, riportati nel sito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, troviamo il finanziamento dei lavori per la Fondazione Teatro alla Scala a Milano (maggior beneficiaria dell’incentivo, con oltre 16 milioni di euro ricevuti), per l’Arena di Verona, per il restauro del campanile dell’Annunziata a Napoli e per gli interventi a Palazzo Vecchio a Firenze. Proprio nel comune della città toscana si trova il maggior numero di progetti sostenuti, ben 27, seguiti dai 16 di Torino e gli 11 di Napoli.

L’Art Bonus ha quindi confermato di essere un’iniziativa fondamentale per la protezione e valorizzazione dei nostri beni culturali, dimostrando un rinnovato attaccamento degli italiani alla loro storia e alla loro identità. La cultura deve poter beneficiare del più ampio sostegno possibile, riunendo gli sforzi di pubblico e privato per ridare ai cittadini la possibilità di ammirare il patrimonio culturale di cui il nostro Paese è ricchissimo.