È con grande piacere che oggi ho partecipato alla giornata inaugurale del 53° Congresso Mondiale IFLA – International Federation of Landscape Architects – che ha riunito nella città di Torino centinaia di architetti, agronomi, ingegneri, tecnici delle Pubbliche Amministrazioni europee, politici e amministratori provenienti da tutto il mondo per discutere sul valore del paesaggio e sull’importanza della sua valorizzazione. 

Durante i tre giorni di lavori sono previsti 8 convegni, 4 mostre, visite, incontri e proiezioni, oltre a una rassegna di eventi collaterali chiamata “Paesaggi metropolitani” che animeranno l’intera città di Torino. Un’occasione unica resa possibile grazie all’organizzazione dell’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio (AIAAP), rappresentante IFLA in Italia e dal 1950 punto di riferimento italiano per i temi legati all’architettura del paesaggio. 

Trovo particolarmente felice il tema scelto per il Congresso, “Tasting the Landscape” ovvero “Nutrirsi di Paesaggio”: un significato che rimanda immediatamente alla dimensione sensibile dei luoghi, al loro essere non solo bellezza ma anche espressione dei contesti di vita quotidiana vissuti e quindi suscettibili di trasformazioni, come riportato nella Convenzione europea del paesaggio.

L’obiettivo è quindi quello di rimettere il paesaggio, la sua tutela e la sua trasformazione al centro del dibattito ambientale e culturale in Italia. Un impegno che condivido pienamente e che suggerisce una nuova spinta all’avanzamento della proposta di legge sul contenimento del consumo di suolo in parlamento: un percorso difficoltoso ma necessario, in quanto innovazioni normative di questa portata – che sono in primo luogo rivoluzioni culturali – non possono avvenire senza il sostegno della società civile.

Il paesaggio è  la nostra identità, è il racconto della vita delle comunità che lo hanno abitato e può generare valore  anche per il turismo culturale solamente se tuelato nel modo giusto: per questo il contributo degli architetti riuniti nel Congresso risulta fondamentale, promuovendo una cultura del territorio diffusa. Una cultura che il nostro Ministero, e il mio impegno personale per l’Osservatorio Nazionale del Paesaggio lo dimostra, ha il compito e il dovere di far emergere, sia tramite iniziative volte ad allargare la fruibilità del nostro patrimonio culturale, sia attraverso il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche in progetti di formazione dedicati alla conoscenza del paesaggio.

 

PER SAPERNE DI PIÙ:

Leggi la mia dichiarazione riportata da ANSA

Leggi l’articolo su La Repubblica Torino

Leggi l’articolo su La Stampa Torino