Milano, specchio del nostro tempo

Viviamo una fase storica che ha messo in evidenza due gravissimi problemi delle nostre società: il primo, legato all’allargamento della forbice sociale e all’ampliamento crescente della fascia di persone che non sono più in condizione di provvedere alla propria vita, oltretutto in una fase di contrazione dei servizi pubblici essenziali come nel caso della sanità. Il secondo legato al disagio giovanile, figlio non solo della pandemia ma di un periodo ben più lungo, nel quale la scuola non ha avuto l’attenzione che avrebbe dovuto e si è avvitata in un pericoloso declino, con una classe docente sempre più sfiduciata e studenti sempre meno coinvolti. Una delle conseguenze dello smarrimento dei giovani è l’aumento esponenziale di quelle forme di delinquenza minorile che si stanno diffondendo a macchia d’olio nei paesi occidentali. Le città di questi due mali sono lo specchio più evidente, ma nel caso di Milano, una città vitale, con eccellenti università, con una rete sociale ampia e radicata e un’attività culturale degna delle grandi capitali europee, gli strumenti per reagire ai mali della nostra epoca ci sono: sono strumenti che risalgono alle radici di una città che non solo ha fatto del “fare” la sua identità, ma che ha sempre avuto attraverso tutte le sue istituzioni pubbliche e private, e grazie a una intensa attività del terzo settore, un’attenzione alla comunità che rappresenta un esempio. Certo, Milano mostra uno scollamento dal punto di vista sociale grave tra i quartieri della cerchia interna e altri più periferici: stridono i magnifici grattacieli con, a distanza di poche centinaia di metri, realtà che svelano un disagio sociale profondo e vere e proprie immagini di miseria urbana. Milano reagisce, può reagire, anche nella lotta contro questi mali gravissimi del nostro tempo, usando le armi che sono insite nella propria identità e forse essere ancora una volta un esempio per tutto il Paese.

(Foto Cris*Milano)